La nostra vita con gli schnauzer inizia nel 1974 quando con mia moglie Giliola decidemmo di acquistare un cane.

    La scelta di uno schnauzer fu abbastanza casuale in quanto le nostre conoscenze cinofile erano pari a zero e solo quando un amico, Ferdinando Meregaglia, ci parlò di questa meravigliosa razza non esitammo e ci dedicammo ad una affannosa ricerca.

    Non avendo le idee molto chiare ma pervasi da una frenesia totale, incapaci di effettuare una ricerca del soggetto giusto portammo a casa il primo esemplare che ci venne proposto.

    Erik, così lo chiamammo, era un medio nero, cresciutello e spacciato per gigante, senza certificato e con seri problemi d‘ ambientamento, forse perché non era di prima mano ed aveva già cambiato più volte padrone.

    Esteticamente era piuttosto bello tanto che sempre su consiglio del nostro amico lo iscrivemmo alla prestigiosa esposizione internazionale di Torino ed ottenne il LIR ( libro italiano riconosciuti ).

    A questa prima esposizione ne seguirono altre ed Erik si guadagnò sempre delle buone qualifiche. Era un soggetto molto affettuoso con noi ma molto impegnativo con un forte temperamento e l’ hobby di mordere chiunque venisse a casa nostra, soprattutto gli amici. Un altro dei suoi hobby era quello di mangiare le pesche che raccoglieva direttamente da un albero in giardino, questo gli fu fatale perché mangiando frutto e nocciolo si provocò una lesione intestinale irreparabile e morì.

    Passati i primi giorni di sconforto capimmo che la nostra vita doveva essere vissuta con uno schnauzer al fianco e decidemmo, questa volta, di recarci in un allevamento specializzato.

    La nostra meta fu S. Secondo di Pinerolo presso l’allevamento della Val Chisone di Liliana Ristagno.

    In quel momento alla Val Chisone era solo disponibile un cucciolo di quattro mesi pepe e sale che naturalmente venne a casa con noi.

    La convivenza con Alex non fu lunga. Alex infatti morì a causa di un virus sconosciuto all’età di 17 mesi.

    A questo punto pensammo che vista la sfortuna sarebbe stato meglio che di schnauzer ne prendessimo due, così almeno non si sa mai…………

    Nel 76 arrivò Erik Della Val Chisone e nel 77 fece il suo ingresso in famiglia Judith sempre della Val Chisone.

    Erik era un cane pieno ti temperamento molto quadrato con una bellissima testa nutriva per noi un amore sviscerato ed era un ottimo guardiano, è vissuto in ottima salute per 14 anni. Judith che noi chiamammo Onda era dolcissima fu un’ eccellente madre, visse anch’essa 14 anni in ottima salute.

    Dalla loro prima cucciolata ( con la lettera L ) affidammo ad un amico Lotte detta Zara che ottenne qualche buon risultato in esposizione ed avrebbe potuto conquistare il titolo di campione ma per fattori esterni non sene fece nulla. Lotte, però, ci permise di richiedere ed ottenere l’affisso.

    Naturalmente sia Erik, che chiamammo Rufus, e Onda ottennero senza molta fatica il titolo di Campione Italiano di bellezza.

    Il nome del nostro affisso fu "Rufus" e dal secondo accoppiamento nacquero tra gli altri Rufus Magalie e Rufus Marlowe che furono due capisaldi per il nostro allevamento e diedero lustro allo schnauzerismo italiano conquistando prestigiosi titoli, con Magalie e Marlowe potemmo impostare una discendenza che ancora oggi ci gratifica immensamente.

    Mia moglie ed io ed in seguito anche nostra figlia Giorgia che fin da neonata e stata circondata dai nostri amici barbuti decidemmo che l’allevare schnauzer pepe e sale sarebbe stato solo un piacevole hobby e che non avremmo mai anteposto il profitto a scapito della qualità, inoltre avremmo fatto tutto il possibile per migliorare la razza, anche dal punto di vista caratteriale. Avremmo sempre favorito quelli che avendo acquistato un " Rufus " lo avessero valorizzato nelle esposizioni o nelle prove di lavoro mettendoci a loro completa disposizione.

    Questo nostro stile ci ha permesso di allevare per oltre 20 anni e di conseguire ambiziosi risultati quasi esclusivamente con soggetti ceduti.

    La maggior parte dei nostri campioni sono stati preparati ed esposti da noi e dopo ogni gara sono tornati nelle loro famiglie liberi e felici e non hanno subito stress.